Ciao amici
oggi voglio parlarvi di un “museo” milanese che immagino molti cittadini e turisti non conoscano: il Cimitero Monumentale. Vi sembrerà strano considerare museo un cimitero, ma l’arte funeraria che contiene è veramente notevole. Vi consiglio di visitare il complesso accompagnati da una guida perchè le curiosità e i tesori contenuti sono veramente tanti (il servizio è attivo su prenotazione il sabato e la domenica ed è gratuito). Purtroppo questo servizio sarà interrotto ad aprile e spero che questa decisione non sia dovuta alla crisi che stiamo attraversando, affrettatevi!
Ma conosciamo brevemente la storia del sito: la città di Milano bandì nel 1838 un concorso per la realizzazione di un cimitero che potesse inglobare quelli periferici, nel 1860 si bandì un nuovo concorso e nel 1863 venne scelto il progetto dell’architetto Carlo Maciachini (ora avete scoperto a chi è intitolata la famosa piazza Maciachini di Milano).
Il progetto venne scelto per il basso costo di realizzazione dovuto all’utilizzo di materiale edile proveniente dall’ambito lombardo e dal gusto eclettico tanto in voga all’epoca; si estendeva per circa 180.000 mq (oggi 250.000) e prevedeva anche la sepoltura, in reparti distinti, degli acattolici e degli israeliti.
La visita inizia dal Famedio, la struttura centrale della facciata nata come chiesa, ma subito trasformata in Pantheon per custodire le spoglie o i nomi di chi ha fatto grande la città di Milano. Pensate che ogni anno una commissione decide i nomi delle personalità da aggiungere al suo interno!
Il centro del Famedio è occupato dal sepolcro di Alessandro Manzoni (recentemente è stato aperto e si è scoperto che lo scrittore venne imbalsamato) e guardandosi attorno si riconoscono le tombe di Luca Beltrami, famoso per aver restaurato il Castello Sforzesco, Salvatore Quasimodo, Bruno Munari…
La cripta custodisce invece le salme del pittore Francesco Hayez, Giorgio Gaber, Alda Merini, Giuseppe Meazza…
La visita continua poi all’esterno: il visitatore si trova a passeggiare in una città funeraria: le tombe sono talmente imponenti e decorate da sembrare palazzi, diverse sono dotate di cripte utilizzate durante la seconda guerra mondiale come bunker antiaereo. Immaginate quindi le dimensioni di queste strutture!
Ogni progetto doveva essere accettato e molte sono le opere modificate in corso d’opera dagli architetti a causa della troppa nudità delle statue e dal gusto dell’epoca. Il costo delle cappelle era sicuramente elevato e poteva capitare che, mutando le condizioni economiche di una famiglia, questa fosse costretta a vendere in toto o in parte la tomba. Ogni tipo di intervento di restauro è tutt’ora a carico della famiglia e se il Comune non rintraccia discendenti entro la quarta generazione ne diventa proprietario e può rimettere in vendita l’edicola. (pubblico le foto con alcuni visitatori per darvi l’idea della grandezza della struttura).
All’interno di questo cimitero il senso della morte è poco percepibile: le famiglie per mostrare il proprio prestigio eccedevano nell’ornato delle strutture o nella loro altezza. Pensate che la famiglia Bocconi, quella a cui è intitolata la prestigiosa università, montò sulla tomba un capitello molto grande per sovrastare quella del vicino: un po’ come le famiglie medievali che si contendevano la fama attraverso l’altezza delle loro torri! Proseguendo troviamo la tomba di Bonelli, padre di Tex, dei Branca, fondatori dell’omonima azienda, dei Falck, dei Pirelli, dei Feltrinelli….. e indimenticabile è la tomba realizzata per Campari: un’ultima cena con i personaggi che superano le dimensioni di un essere umano.
La visita si conclude con il tempio crematorio donato alla città dal nobile massone Alberto Keller nel 1874. Il tempio, uno dei primi in Europa, contrastava con il pensiero cristiano dell’epoca ed entrò in funzione due anni dopo per bruciare le spoglie dello stesso Keller.
Prima di uscire visitate il museo con i pannelli esplicativi e due carri funebri del 1927….. elettrici!
Consiglio vivamente una visita guidata!
Galatea
Ancora una volta un articolo interessante e originale, trattato con competenza e professionalita’. Brave .
Interessante, pensavo proprio di andarci. Che voi sappiate, è possibile visitare il Famedio anche nei giorni feriali?
Salve, credo che il cimitero, in tutte le sue parti, sia aperto sempre (tranne il lunedi). Per maggiori info le consiglio di contattare direttamente il monumentale.
ogni tanto mi piace visitarlo per qualche riflessione…..e riammirare le numerose e pregevoli tombe vere opere d’arte
Un vero e proprio museo a cielo aperto!
Pingback: I segreti del vecchio cimitero di Querceta | GalateaVersilia
L’Associazione Amici del Monumentale si occupa di arte e storia del Cimitero-Museo e della città…organizza passeggiate anche su appuntamento o a tema…www.amicidelmonumentale.org-Info@amicidelmonumentale.org